Alleviare affaticamento dopo ictus con una terapia combinata


Una combinazione di terapie basata su colloqui ed esercizio fisico può aiutare le persone che soffrono di spossatezza persistente dopo un ictus, ha suggerito un nuovo studio.

Le persone comunemente soffrono di affaticamento per mesi o addirittura anni dopo aver avuto un ictus. Dagli studi emerge che dal 38% al 73% dei sopravvissuti all'ictus ha problemi di stanchezza persistente.

Le ragioni precise non sono chiare, e gli esperti sospettano che diversi fattori sono coinvolti per persone diverse. Per alcuni, i danni cerebrali da ictus possono essere la causa, mentre per altri la depressione, le limitazioni fisiche o potrebbero essere coinvolti i bassi livelli di esercizio fisico.

Alcuni trattamenti dell'ictus, come la terapia fisica, possono aiutare alcune persone a combattere l’affaticamento; ma poiché i ricercatori non sono sicuri della causa principale, non esistono terapie standard rivolte specificamente alla spossatezza post-ictus. La stanchezza post-ictus è stata a lungo un problema trascurato nella sanità e nella scienza, anche se molti pazienti ne soffrono gravemente.

Per lo studio, sono state esaminate due terapie: la terapia cognitiva e l'esercizio fisico graduale, che comprendeva camminare su un tapis roulant, l’allenamento con pesi e l’esercizio a casa.

Sono stati reclutati 83 pazienti affetti da stanchezza cronica, mediamente da 4 anni dopo aver avuto un ictus. Metà sono stati assegnati in modo random a 12 settimane di terapia cognitiva da sola e l'altra metà ha avuto in aggiunta alla terapia cognitiva l'esercizio fisico.

La terapia cognitiva, fatta ogni settimana in sedute da piccoli gruppi, è stata incentrata su tattiche per alleviare la fatica giorno per giorno, imparando che cos’è la spossatezza, quanto sia comune dopo l'ictus e che cosa fare al riguardo nella propria vita.

Dopo 12 settimane, lo studio ha rilevato che il 58% dei pazienti trattati con entrambe le terapie ha riportato un miglioramento clinicamente rilevante nello stato della spossatezza, sulla base di questionari, rispetto al 24% dei pazienti che hanno avuto la sola terapia cognitiva.

I risultati, riportati nella rivista Stroke, hanno suggerito che una combinazione di terapia cognitiva e di esercizio fisico può aiutare a superare la stanchezza post-ictus. Ma un difetto dello studio è stata la mancanza di un gruppo di controllo con pazienti che non avessero ricevuto alcuna terapia.

Dal momento che non è stato incluso un gruppo di controllo di pazienti senza terapia, o, meglio ancora, una simulazione di terapia, non è stato possibile attribuire gli effetti riscontrati alla terapia con certezza assoluta.

Tuttavia, studi precedenti hanno dimostrato che la spossatezza post-ictus è ostinatamente persistente, il che rende improbabile che tanti pazienti siano migliorati spontaneamente durante le 12 settimane di studio.

Il trattamento di combinazione sta cominciando ad essere reso disponibile nei Paesi Bassi, ma sono ancora necessarie ulteriori ricerche. Finora, i ricercatori hanno studiato solo i pazienti sopravvissuti all'ictus in forma relativamente buona. Nessuno aveva più di lievi disturbi cognitivi e tutti erano in grado di camminare senza aiuto.

I pazienti in questo studio avevano, in genere, subito un ictus diversi anni prima.Sono necessari studi per considerare se un intervento precoce possa essere più efficace.

Considerando che la spossatezza dimostra di avere un impatto negativo sull'esito della riabilitazione, questo approccio potrebbe anche contribuire a migliorare la riabilitazione in generale. ( Xagena_2012 )

Reuters 2012



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