Ictus ischemico acuto, il mancato miglioramento a 24 ore dopo terapia con Alteplase predice una prognosi non favorevole


Uno studio coordinato dal Western Ontario University, in Canada, ha valutato i predittori del mancato miglioramento a 24 ore dopo trattamento con tPA ( Alteplase/Actilyse ) e la relazione con la prognosi non favorevole a 3 mesi.

La mancanza di efficacia è stata definita come una differenza di 3 punti o meno tra il punteggio NIHSS al basale e a 24 ore, mentre la prognosi non favorevole a 3 mesi era definita come un punteggio di 3-5 alla Rankin Scale modificata, o come decesso.

Tra i 216 pazienti con ictus acuto che sono stati trattati con Alteplase, il 51.4% ( n = 111 ) non ha presentato miglioramento a 24 ore.

L'elevata glicemia al momento del ricovero, il coinvolgimento corticale ( OR = 2.66 ) ed il tempo al trattamento ( OR = 1.01 ) sono risultati essere predittori indipendenti di mancanza di miglioramento.

A 3 mesi il 20.2% ( n = 43 ) dei pazienti è morto.
Dei 170 sopravvissuti, il 44% ( n = 75 ) ha presentato una prognosi non favorevole.

La mancanza di efficacia a 24 ore era un predittore indipendente di prognosi non favorevole ( OR = 12.9 ) e di morte ( OR = 7.5 ).

Inoltre, i pazienti che non presentavano miglioramento permanevano più a lungo in ospedale ( 14.5 versus 9.6 giorni; p = 0.02 ).

Le conclusioni di questo studio indicano che tra i pazienti con ictus acuto trattati con terapia trombolitica, la mancanza di miglioramento a 24 ore è associata, a 3 mesi, ad una diagnosi non favorevole e a morte.

L'elevata glicemia, il tempo che intercorre tra l'evento acuto e la somministrazione del trombolitico ed il coinvolgimento corticale, sono predittori di non miglioramento. ( Xagena_2004 )

Saposnik G et al, JAMA 2004; 292: 1839-1844

XagenaFarmaci_2004