Gli anticoagulanti sono indicati nei pazienti con fibrillazione atriale non-reumatica e recente ischemia cerebrale


Le persone con fibrillazione atriale non-reumatica, che presentano un attacco ischemico transitorio ( TIA ), o una forma non grave di ictus ischemico sono ad alto rischio di recidive ictali.

Lo scopo della review, riportata nel Cochrane Corner di Stroke, è stata quello di valutare l'effetto degli anticoagulanti nella prevenzione secondaria nei pazienti con fibrillazione atriale non-reumatica dopo un ictus o un TIA.

Sono stati inclusi nell'analisi due studi clinici, che hanno interessato 485 pazienti.

Il periodo di follow-up è stato di 1,7 anni in uno studio, e 2,3 anni nell'altro.

I farmaci anticoagulanti hanno ridotto gli odds di recidiva di ictus di due terzi ( OR = 0,36 ).

L'incidenza di tutti gli eventi vascolari è risultata dimezzata dopo assunzione di anticoagulanti ( OR = 0,55 ), mentre l'odds di emorragie extracraniche maggiori è aumentato ( OR = 4,32 ).

Nel corso del trattamento con anticoagulanti non è stato osservato alcun sanguinamento intracranico.

I risultati dei due studi clinici presi in esame, EAFT e VA-SPINAF, consigliano l'uso di farmaci anticoagulanti nei pazienti con fibrillazione atriale non-reumatica ed un recente TIA o un ictus ischemico non grave, con l'eccezione di eventuali controindicazioni.

L'INR target dovrebbe essere compreso tra 2 e 3.( Xagena_2004 )


Saxena R et al, Stroke 2004; 35: 1782 - 1783




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