Non adeguata anticoagulazione in molti pazienti con fibrillazione atriale e ad alto rischio di ictus


Warfarin ( Coumadin ) è il più efficace farmaco per la prevenzione dell’ictus nei soggetti ad alto rischio, affetti da fibrillazione atriale; tuttavia è spesso sottoutilizzato.

Uno studio ha valutato l’uso del Warfarin nei pazienti con fibrillazione atriale.

Sono stati analizzati i dati del Registry of Canadian Stroke Network, un database prospettico di pazienti consecutivi con ictus, ricoverati pressi 12 Stroke Unit in Ontario ( Canada ) nel periodo 2003 e 3007.

Sono stati analizzati i pazienti ricoverati per un ictus ischemico acuto che 1) avevano una storia nota di fibrillazione atriale; 2) erano classificati ad alto rischio di emboli secondo le lineeguida; 3) presentavano note controindicazioni all’anticoagulazione.

Gli endpoint primari erano rappresentati dall’uso di farmaci antitrombotici prima dell’evento ictale, e il valore INR ( Internazional Normalized Ratio ) al momento dell’ingresso in ospedale.

Tra i pazienti ricoverati con un primo ictus ischemico che soffrivano di fibrillazione atriale nota ( n=597 ), gli ictus sono risultati invalidanti nel 60% dei casi e fatali nel 20%.

I farmaci che venivano assunti prima del ricovero ospedaliero erano: Warfarin ( 40% ), terapia antiaggregante ( 30% ), e nessun antitrombotico ( 29% ).

Tra coloro che stavano assumendo Warfarin, tre quarti avevano un valore INR subterapeutico ( <2 ) al momento del ricovero per ictus.
In generale, solo il 10% dei pazienti, affetti da fibrillazione atriale, e con ictus acuto, erano sottoposti a anticoagulazione terapeutica ( INR maggiore o uguale a 2 ) al momento del ricovero.

Nei pazienti con ictus e storia di fibrillazione atriale, ed un precedente TIA o ictus ischemico ( n=323 ), solo il 18% stava assumendo Warfarin con INR terapeutico al momento del ricovero per ictus, il 39% stava assumendo Warfarin con INR subterapeutico, ed il 15% non era in terapia antitrombotica.

In conclusione, nei pazienti ad alto rischio con fibrillazione atriale, ricoverati per un ictus, e che erano candidati per l’anticoagulazione, la maggior parte non stava prendendo Warfarin o lo assumeva a dosi subterapeutiche al momento della comparsa dell’ictus ischemico.
Inoltre, molti pazienti non seguivano una terapia antitrombotica. ( Xagena_2009 )

Gladstone DJ et al, Stroke 2009 ; 40 : 235-240



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