Bassi ed alti livelli di cortisolo preannunciano la disfunzione cognitiva e la mortalità subito dopo un ictus
Elevati livelli di cortisolo sono associati ad un outcome non favorevole dopo un ictus.
Il deidroepiandrosterone solfato ( DHEAS ), il più abbondante androgeno di origine surrenalica può agire come anti-glucocorticoide.
Un'alterata regolazione di questi steroidi può colpire numerose funzioni cerebrali, tra cui la sopravvivenza neuronale.
L'obiettivo di questo studio è stato quello di determinare i livelli sierici di cortisolo e di DHEAS e il rapporto cortisolo/DHEAS subito dopo un ictus e di correlare i risultati alla presenza di disorientamento ed alla mortalità.
Hanno preso parte allo studio 88 pazienti, di cui 56 uomini e 32 donne, con ictus ischemico acuto, ricoverati presso una Stroke Unit.
Non sono state rilevate differenze nei livelli sierici di cortisolo al giorno 1 per i pazienti con ictus ed il gruppo controllo.
I livelli iniziali di cortisolo sono risultati significativamente più elevati nei pazienti con disorientamento acuto che non nei pazienti senza disturbi dell'orientamento ( p < 0.05 ).
I livelli di cortisolo al giorno 1 hanno rappresentato un predittore indipendente di mortalità a 28 giorni.
I pazienti con bassi livelli di cortisolo ( < 270 nmol/l ) ed i pazienti con livelli superiori a 550nmol/l hanno presentato un aumento della mortalità ad 1 anno.
I livelli di DHEAS al giorno 1 sono risultati significativamente elevati nei pazienti con ictus.
Da questi dati emerge che l'ipercortisolismo è associato a disfunzioni cognitive subito dopo un ictus ischemico.
Inoltre, alti e bassi livelli di cortisolo circolante sono correlati ad un aumento della mortalità dopo ictus.
I livelli di DHEAS non sono associati all'outcome clinico ( Xagena_2004 ).
Marklund N et al, J Int Med 2004; 256: 15-21
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