Rischio di ictus maggiore con alti livelli del fattore di von Willebrand
Molti studi hanno indagato il ruolo dei livelli plasmatici del fattore di von Willebrand nella malattia coronarica, ma pochi hanno esaminato il suo ruolo nell'ictus.
Uno studio si è posto l’obiettivo di determinare se i livelli del fattore di von Willebrand fossero associati al rischio di ictus.
Lo studio era parte del Rotterdam Study, un ampio studio di coorte basato sulla popolazione compiuto tra i soggetti di età superiore o uguale a 55 anni.
Nello studio sono stati inseriti 6.250 partecipanti senza ictus al basale ( dal 1997 al 2001 ) dei quali erano disponibili campioni di sangue.
Il follow-up per l'ictus incidente è stato completato nel gennaio 2005.
Durante il periodo di follow-up di 5 anni, si sono verificati 290 casi di ictus, di cui 197 sono stati classificati come ischemici.
Il rischio di ictus è risultato aumentato con l'incremento dei livelli del fattore di von Willebrand ( hazard ratio aggiustato per età e sesso per aumenti nei livelli del fattore di von Willebrand: 1.12 per l'ictus, 1.13 per l'ictus ischemico ).
Gli aggiustamenti per ulteriori fattori confondenti hanno leggermente attenuato l'associazione.
L'associazione era presente anche nei soggetti che non manifestavano fibrillazione atriale senza differenze tra i due sessi.
In conclusione, gli alti livelli del fattore di von Willebrand sono correlati a rischio di ictus nella popolazione generale. ( Xagena_2010 )
Wieberdink RG, Stroke 2010; 41: 2151-2156
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